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Il Canal del Ferro: “Dateci alternative per la viabilità”

di DAVID ZANIRATO

Il drammatico incidente stradale che ieri è costato la vita a Roberto Vuerich, spirato nel tremendo schianto tra la sua auto ed un Tir austriaci lungo la statale 13 Pontebbana, tra Carnia e Moggio Udinese, ha fatto riemergere la questione della viabilità nel Canal del Ferro.

Auto, mezzi pubblici e camion rimasti loro malgrado imbottigliati nella coda che si è formata a seguito del sinistro hanno avuto poche alternative a disposizione e c’è chi si è potuto rimettere in moto dopo oltre 6 ore. Nessuno discute la gravità dell’incidente o le complesse operazioni di rimozione del tir, indubbiamente però molti hanno fatto notare l’approssimazione nella gestione del traffico, con segnalazioni inesistenti per molte ore e carenza di personale di sicurezza o ausiliaro dell’Anas tanto che si sono utilizzati per diverso tempo i militari di rientro da un brillamento a Malborghetto, offertisi di dare una mano. Alcuni pendolari in viaggio sulle corriere di linea ad un certo punto hanno deciso di scendere e dirigersi verso la stazione ferroviaria di Carnia a piedi per non perdere l’ultima coincidenza utile.

Da Google Earth
Da Google Earth

Sia sui social che sul nostro portale informativo, attraverso il quale abbiamo cercato di tenere tutti puntualmente informati su quanto stesse accadendo per l’intera giornata , sono comparsi commenti di persone che hanno lamentato questa situazione.

Per esempio Pietro ci ha scritto: “Vergogna ! Nessun avviso agli automobilisti che scendevano da Tarvisio. Neanche quelli che sono in lunga coda hanno avuto notizia dell’incidente e dei tempi di attesa . Ci sono automobilisti che stanno attendendo da ore non sapendo cosa fare”.

Lorenzo Miolli, farmacista di Moggio Udinese, ha pubblicato un post su Facebook molto emblematico: “Mi chiedo se siamo di serie B e se, ogni volta che c’è un incidente tra Carnia a Pontebba mezza Val Canale debba essere stoppata. Esistono i servizi pubblici che soffrono. Oggi abbiamo ricevuto delle medicine urgenti con notevole ritardo perchè la statale è chiusa e il corriere che arrivava da Udine ha dovuto tornare indietro e uscire a Pontebba per poi arrivare a Moggio…Abbiamo un Poliambulatorio che al momento non è raggiungibile da Carnia e se dobbiamo andare in un ospedale questa notte che facciamo? Un’apertura dell’autostrada in queste emergenze è possibile ottenerla?”

Situazioni del genere, raccontano quanti quotidianamente si servono di questa arteria per spostarsi, si verificano puntualmente ogni qualvolta capiti un incidente, una frana o altro imprevisto.

L'area parcheggio di Resiutta sulla A23 (da google street view)
L’area parcheggio di Resiutta sulla A23 (da google street view)

Il quadro che ne esce insomma riporta d’attualità la questione della viabilità tra Venzone e Pontebba (che a cascata interessa anche la Val Resia), con un coro pressoché unanime che invoca l’apertura di caselli autostradali a Resiutta e Chiusaforte come si era sperimentato in occasione dell’alluvione del 2003. Uscite intermedie insomma tra Carnia e Pontebba lungo la A23 i cui svincoli sarebbero già disponibili.

O per lo meno si chiede la sistemazione della strada che da Moggio Udinese porta ad Amaro attraverso Campiolo, lungo la sponda destra del Fella, stradina che ieri è stata utilizzata da diversi automobilisti ma con grossi problemi.

svincolo A23 a Chiusaforte (da google street view)
svincolo A23 a Chiusaforte (da google street view)

Della questione dei caselli autostradali se ne parlò l’ultima volta nel 2009 quando l’allora assessore regionale Riccardi Riccardi, incontrando i sindaci della zona, mise in luce la crescita delle stime ipotizzate per la realizzazione delle due opere, salite dai 3 milioni di euro inizialmente previsti nel 2003 ai 15 milioni dell’ultima ipotesi. A quel punto gli amministratori locali si accordarono affinché i soldi già stanziati rimangano a disposizione di Resiutta e Chiusaforte. 3 milioni di euro di cui se ne risentì discutere nel 2012 quando il sindaco di Resiutta Francesco Nesich intimò a Promotur: “Se non si fa il parcheggio di Sella Nevea, ci ritorni i soldi che ci spettano”. La società intendeva dirottare i 3 milioni di euro previsti per il parcheggio della località sciistica, destinandoli alla realizzazione di una nuova seggiovia, sempre a Sella. Soldi che Resiutta aveva però accettato di destinare completamente ai vicini solo a patto che si fossero costruiti gli stalli, a beneficio di tutta la vallata.

A questo punto forse la politica regionale e quella locale dovrebbero tornare a farsi sentire presso la Società Autostrade, concessionaria del tronco di A23 in questione. O ragionare su soluzioni alternative. Lo chiede una valle che sta perdendo la pazienza.

Un pensiero su “Il Canal del Ferro: “Dateci alternative per la viabilità”

  • Maria Caterina

    Cara Regione, non so se voi tutti avete capito bene quanto disagio si sia creato in seguito a quel terribile incidente, avvenuto tra Moggio e Carnia, giovedì pomeriggio! Dispiaciuti e intristiti sicuramente per la vittima e comprensione per l’autista del camion, ma ciò non toglie che le conseguenze sono ricadute su noi, abitanti del luogo e su tutte le persone, che per qualsiasi motivo si trovavano a transitare! Io non andavo a passeggiare, mi aspettava un malato a Tolmezzo, in ospedale. Ero in coda come tantissime altre persone e nessuno sapeva cosa fosse successo. Nessuno è passato ad avvisarci dell’accaduto e a smistare un po’ di traffico. Ho dovuto ritornare sui miei passi, correre fino a Pontebba, prendere l’autostrada fino a Tolmezzo. Alla sera, poi, di ritorno, mi sono ritrovata a Carnia di nuovo bloccata. Per cui, di nuovo a Tomezzo, autostrada fino a Pontebba e rientro a Resiutta!! Il farmacista di Moggio aspettava medicinali importanti: il corriere avrà dovuto sicuramente fare il giro del Friuli pure lui! E i lavoratori? Idem. Trovata la strada sbarrata, hanno dovuto girare l’auto e affrontare un sacco di km, chiaramente dopo una giornata di lavoro! Sono cose che possono accadere, certo, ma non si può mettere in ginocchio un’ intera vallata, in casi come questi!! E’ inutile che ci cerchiate solo quando dovete raccogliere voti! Fate qualcosa di importante e di utile per quelli che ancora resistono in questi luoghi magnifici, ma dimenticati da tutti!! Aspettiamo da tempo una vostra iniziativa per aprire un casello a Resiutta e a Chiusaforte! Agevolateci, per poter facilmente raggiungere la città e ricordatevi che meritiamo attenzione e rispetto come tutti gli altri abitanti del Friuli!

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