Economia

Pensioni e Welfare, a Tolmezzo la Cisl mette a confronto gli esperti

Giovedì 26 maggio alle ore 14.30 presso la Sala Parrocchiale di Via lequio, 2 a Tolmezzo la Cisl FVG organizza il convegno “Cambiare le pensioni per un welfare più equo”.

Il convegno, spiegano i promotori, si pone in continuità con le iniziative che le Confederazioni di Cgil, Cisl e Uil ed, in particolare la Cisl, stanno portando avanti rispetto alla riforma del sistema pensionistico italiano, a partire dalla Legge cosiddetta Fornero.

Questo il programma:

Ore 14.50 Saluto del Sindaco di Tolmezzo e Presidente Uti della Carnia Francesco BROLLO, Saluto del Segretario generale Ust Cisl Alto Friuli Franco COLAUTTI

Ore 15.00 Introduzione a cura dell’USR CISL FVG

Ore 15.20 Relazione di Stefano MIANI Professore ordinario di Economia degli intermediari finanziari—Università di Udine, Facoltà di Economia

DIBATTITO—ORE 16

Guido Luca BRUNELLO —Dirigente Inps Fvg, Situazione del sistema pensionistico nella regione Fvg

Luigi BALLANTI— Direttore Generale Mefop, Quadro generale della previdenza complementare in Italia

Loredana PANARITI—Assessore Regionale al Lavoro, Formazione, Istruzione, Pari Opportunità, Politiche Giovanili, Ricerca e Università

Chiude i lavori il Segretario Confederale Cisl MAURIZIO PETRICCIOLI

“Ed è proprio di questi giorni l’annuncio del Presidente del Consiglio, Matteo Renzi, di voler aprire finalmente un confronto sul tema, con le parti sociali. Un confronto che necessariamente dovrà affrontare in via prioritaria la questione della flessibilità in uscita, sapendo che per alcune categorie non è neppure pensabile poter lavorare oltre i 65-67 anni d’età. E’, quindi, necessario restituire ai lavoratori più anziani la possibilità di accedere anticipatamente al pensionamento ed ai giovani maggiori opportunità di ingresso nel mercato del lavoro, perché l’attuale rigidità dei requisiti pensionistici ostacola la crescita del tasso di attività dei giovani e riduce le prospettive stesse della sostenibilità del sistema pensionistico dal lato delle entrate contributive.

Al pari, proponiamo che le parti sociali e la Regione si impegnino in una campagna istituzionale di sensibilizzazione, informazione ed educazione previdenziale dei lavoratori privati, pubblici e soprattutto verso i giovani rispetto alla previdenza complementare, strumento ancora purtroppo sottoutilizzato, ma dalle grandi potenzialità.

Occorre tutelare nel tempo il valore degli assegni pensionistici, ritornare alla normativa della rivalutazione annuale delle pensioni e avviare una politica fiscale che sostenga i redditi dei pensionati anche realizzando la completa equiparazione della “no tax area” tra pensionati e lavoratori dipendenti”.