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Profughi in ospedale dopo una rissa per colpa di un ventilatore

Una lite tra migranti è scoppiata intorno alle 4.00 di oggi tra quattro cittadini afgani e pachistani, tutti intorno ai 20 anni, ospiti in una struttura privata di Artegna. Secondo la prima ricostruzione della dinamica dell’accaduto, operata dai Carabinieri della Compagnia di Tolmezzo (Udine), i profughi si sarebbero contesi l’utilizzo di un ventilatore presente nella struttura. Dalle parole sarebbero quindi passati alle mani. I profughi hanno avuto bisogno di ricorrere alle cure del pronto soccorso per lievi ecchimosi e ferite.

Del caso si stanno occupando i militari dell’Arma per vagliare eventuali responsabilità penali delle persone coinvolte nel litigio. L’episodio fa seguito a uno avvenuto ieri sera a Udine che ha visto come protagonisti altri due migranti afghani, di 18 e 19 anni, che hanno cominciato a litigare al Parco Moretti per futili motivi, inveendo anche contro un connazionale che cercava di riportarli alla calma e contro due runner italiani che facevano jogging nel parco e si erano avvicinati per verificare cosa stesse succedendo. Un carabiniere e due poliziotti sono rimasti feriti nel tentativo di calmarli, e i due sono stati processati oggi per direttissima.

LE DICHIARAZIONI DI BARBARA ZILLI

“Il Friuli scoppia di clandestini, che vivono sulle spalle dei nostri cittadini con finanziamenti ad hoc per accoglienza e progetti di integrazione fallimentari. La Giunta Serracchiani continua a sottovalutare il problema, invece di aprire gli occhi su quanto sta accadendo in moltissimi luoghi della nostra regione”.
“Siamo costantemente fuori quota e nessuno di chi di dovere fa nulla perché questa situazione venga risolta in modo definitivo. Quanto accaduto ad Artegna ieri sera è la dimostrazione pratica di quanto abbiamo sempre ribadito e cioè che l’accoglienza diffusa tanto decantata dal Pd è un fallimento totale”.
“Questa volta il litigio è stato per un ventilatore, ma la prossima? Come possiamo pensare che culture così diverse dalla nostra possano convivere? Bell’esempio di gratitudine da parte degli immigrati verso chi li ha accolti…”